Fase 2 Coronavirus, è possibile traslocare?
14 Maggio 2020 Consigli
Il Coronavirus ha cambiato notevolmente le nostre abitudini, ma alcuni tipi di bisogni sono rimasti in essere ed è necessario cercare di capire come arrivare ad un loro compimento.
Questo accade per numerose necessità, dall’acquisto di beni essenziali, alla possibilità di fare una visita medica, fino al trasloco.
Si potrebbe pensare che un trasloco sia rinviabile e che non possa rientrare in quelle che sono le impellenti esigenze di necessità che sono comprese nell’ultimo DPCM del Governo dedicato alla così detta Fase 2.
Eppure esistono situazioni nelle quali il trasloco potrebbe non essere rinviabile, e una famiglia potrebbe trovarsi davvero in serie difficoltà.
Ci si può chiedere, in questi casi, se sia possibile effettuare un trasloco nella Fase 2, oppure se sia necessario attendere che anche il periodo di “rientro” passi.
Fase 2 Coronavirus e traslochi, le risposte
In particolare, il quesito relativo al comportamento da tenere per la Fase 2 Coronavirus in merito ai traslochi, è stato posto alla Regione Campania, uno dei territori nei quali è stato necessario prevedere limitazioni importanti per consentire un contenimento effettivo dei contagi.
Gli uffici della Regione Campania hanno dato una risposta esauriente in merito alla questione dei traslochi, che si può ritenere comunque applicabile anche ad altri ambiti territoriali.
A livello generale, si precisa come sia possibile effettuare un trasloco nel caso in cui questo sia indifferibile, quindi non possa essere rinviato in alcun modo.
Per poter definire come indifferibile un trasloco sarà necessario prendere in considerazione quelle che sono le motivazioni che si trovano alla base del trasferimento.
La prima regione che può giustificare il trasloco sarà quella della comprovata necessità di lasciare l’appartamento per finita locazione.
Se, quindi, il contratto si trovi in scadenza, sarà possibile utilizzare questa ragione come giustificazione per eseguire il trasloco anche in questo periodo.
Un’altra ragione si ritrova nelle comprovate ragioni lavorative. Si può immaginare il caso di una persona che debba iniziare a lavorare in un’altra città o in un’altra Regione.
Non si può obbligare questa persona a non lavorare per i limiti geografici imposti, ed è per questo che si prevede la possibilità di effettuare, anche in questi casi, il trasloco.
Fase 2 e traslochi, come poterli effettuare
Oltre a quelle che sono le giustificazioni che consentono di effettuare un trasloco nella Fase 2 del Coronavirus, bisognerà anche rispettare ulteriori disposizioni per realizzare il trasloco stesso.
In primo luogo, sarà necessario affidare il trasloco ad una ditta iscritta all’albo dei trasportatori. Questa dovrà anche essere munita del codice Ateco 49.42 per poter essere considerata operativa e affidabile.
Le autorità tengono a precisare anche la necessità di continuare ad utilizzare, anche durante il trasloco, i dispositivi di protezione individuale, e quelle che son le regole per il distanziamento sociale.
Ecco che, quindi, se in alcuni casi è possibile effettuare il trasloco durante la Fase 2 del Coronavirus, è anche vero che questo procedimento dovrà essere in grado di garantire la sicurezza, sia dei traslocatori, sia per coloro che usufruiscano del loro servizio.
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